Didattica

Insegnamento con il metodo Suzuki


“Sono nata nella tranquilla Svizzera, tra le colline dolci e il lago di Zurigo, alla fine degli anni ’60. Dormivo fuori nel passeggino tra la neve e i daini.
Certo è che poi, arrivando in Italia a 4 anni, i suoni intorno a me cambiarono. Dal dialetto svizzero della tata a quello piemontese dei nonni italiani. Avevo intorno anche echi americani con l’accento e la lingua di mia madre, una yankee di origine franco-anglo-tedesca. Che intruglio! In più la mia nonna veneta agiva come una austriaca… comandava tutti.
Il mio orecchio e il mio carattere si stavano formando in un ambiente multiculturale e musicale, poiché i miei genitori erano musicisti dell’Orchestra da camera di Zurigo e in seguito della RAI. Anche se timida e taciturna, iniziavo ad interagire e a creare una mente elastica.
Il Maestro Suzuki diceva “l’uomo è figlio del suo ambiente”. Io sono infatti il prodotto di questo ambiente e ho dentro di me un po’ dell’eredità di tutte le culture che ho citato.
A 6 anni mia madre mi mise in mano il violino e disse: “Adesso proviamo a seguire le idee del Maestro Suzuki”, che nel frattempo era divenuto famoso negli Stati Uniti; un Paese sempre aperto nel dare spazio alle novità e alla sperimentazione – al contrario dell’Italia che, con un tale peso storico, è profondamente e rigidamente legata al passato. Mi riconosco in entrambe le posizioni, e questo mi dà una visione più ampia di me e del mondo in cui vivo. Infatti sono un’italoamericana nella mente e nel cuore.
E cosi mia madre mi insegnò a comunicare attraverso il violino e a cercare un equilibrio in questa dimensione, a conoscere il mio corpo e la mia anima, poiché la musica è il ponte con l’altra dimensione, quella della spiritualità e del legame con il cosmo.
Ed è appunto quello che faccio insegnando ai bambini. O meglio, “insegnare” non è esatto.
Direi “mostrare” la strada e i propri mezzi a quelle anime semplici che iniziano il loro cammino. Responsabilità enorme.
Pablo Neruda scriveva di non perdere il bambino che è in noi.
Lo tengo sempre a mente, e quando mi trovo con i bimbi più piccoli anche io torno a parlare la loro lingua, quella dell’istinto e della semplicità, lasciando fuori dalla stanza le mie sovrastrutture logiche.  Come diceva Suzuki, “un bambino che ascolta buona musica fin dalla nascita e impara a suonarla da solo, svilupperà sensibilità, disciplina e pazienza, ed otterrà un cuore splendido”.
Questo significa essere un Maestro Suzuki.”
– Liana Mosca

Liana Mosca tiene corsi presso le seguenti istituzioni:

Istituto Suzuki Italiano

L’Istituto Suzuki Italiano è stato fondato nel 1993 e rappresenta la rete di scuole e insegnanti che attraverso il metodo creato dal Dr. Shinichi Suzuki diffondono e sviluppano l’educazione musicale in età precoce, ed è l’unico interlocutore nazionale dell’Associazione Europea Suzuki (ESA) di cui è membro. Oggi, l’ISI conta 40 scuole, 230 insegnanti e oltre 3000 allievi.

Liana Mosca è Teacher Trainer presso l’ISI.

Fondazione Pistoletto – Cittadellarte

Cittadellarte è una fabbrica di cultura, un hub, una comunità allargata di pensatori, amministratori, innovatori di ogni campo: un progetto artistico collettivo.

La Fondazione Pistoletto Cittadellarte è un nuovo modello di istituzione artistica e culturale che implica l’arte nei diversi settori della società come un enzima di trasformazione costituito sul binomio libertà/responsabilità. Come tale, si differenzia dalle accademie e dai musei sviluppando, oltre alle già consolidate funzioni espositive e di formazione, un’arte direttamente impegnata nella trasformazione in senso responsabile della società.

Cattedrale di Ivrea

La Cattedrale di Santa Maria Assunta di Ivrea fu innalzata nella zona più elevata della città, in uno spazio dedicato al culto dai tempi antichissimi, sostituendo un tempio romano presumibilmente verso la fine del IV secolo. Nel corso dei secoli, fu crocevia per illustri artisti che nella storia della musica si distinsero sia come esecutori che come compositori.

Presso la Cattedrale svolge il suo ministero pastorale la Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri di Ivrea, fondata a Roma da San Filippo Neri nel 1561. Il primo Oratorio fu fondato a Roma da San Filippo nel 1561 come luogo di aggregazione, preghiera e formazione cristiana. San Filippo Neri considerava la musica un importante mezzo per avvicinare le persone a Dio, uno strumento per la formazione spirituale dei giovani. Attraverso incontri musicali venivano eseguite canzoni sacre e inni, le cosiddette “Laudi spirituali”, spesso accompagnate anche da strumenti musicali. Queste canzoni erano semplici, melodiche e facili da cantare, e avevano lo scopo di educare alla fede grandi e piccoli.

Nel 2024, su proposta di mio padre Antonio Mosca, appoggiato dall’allora Vescovo di Ivrea Monsignor Edoardo Cerrato e con il supporto della Congregazione dell’Oratorio di Ivrea, si è voluta riattivare e implementare la vita della Cappella Musicale della Cattedrale.

La Cappella musicale prende il nome di “Santa Maria Assunta”, patrona della Diocesi e titolare della cattedrale stessa. Essa è composta da vari organici (schola gregoriana, schola polifonica, orchestra d’archi “Yporegia”, un gruppo ottoni e organo) che contribuiscono, in ensemble o singolarmente, a prestare servizio liturgico durante le celebrazioni dei Vespri e delle Sante Messe durante tutto l’anno liturgico e in modo speciale nelle principali solennità.

I miei genitori hanno sempre portato avanti con molta dedizione l’insegnamento musicale ai piccoli nel solco della filosofia Suzukiana, che ben si sposa con l’educazione rivolta ai bimbi da parte di San Filippo Neri. Papà e mamma sono dunque mecenati di questo progetto; non per creare professionisti della musica ma per educare ad essere persone migliori. Dall’unione delle due idee è nata la ripresa, all’interno del progetto della Cappella Musicale della Cattedrale, del gruppo d’archi “Yporegia”, per portare avanti una grande comunione tra spiritualità e musica in
questo luogo speciale.

Di grande ispirazione per i bambini e ragazzi della Cappella musicale è la storia del piccolo Giovanni Battista Viotti, che da bambino veniva da Fontanetto Po a Ivrea per suonare il violino in Cattedrale. Il piccolo prodigio, stimolato dal padre, musicista dilettante, manifestò il proprio talento musicale molto presto. Nel 1766 fu notato dall’allora Vescovo di Ivrea, monsignor Francesco Luserna Rorengo di Rorà, che lo inviò a Torino per continuare gli studi con Gaetano Pugnani.

Lezioni e prove:
Le lezioni singole di violino e violoncello si svolgono una volta alla settimana e le prove d’Orchestra vengono calendarizzate a a seconda della vita liturgica della Cattedrale. In particolare, il 15 di agosto (in occasione della Solennità di Maria Assunta in Cielo, patrona della Diocesi), le prove si trasformano in un vero corso
estivo di musica per strumenti ad arco, aperto a tutti i ragazzi dagli 8 ai 18 anni.
Le lezioni di violino riguardano i programmi di studio di violino moderno tradizionale oltre che allo studio delle parti d’orchestra, in special modo di musica sacra (per i più piccoli, con il metodo Suzuki).

Particolarità:
Nella Biblioteca Capitolare è conservato il “Codice Musicale di Ivrea”, importante manoscritto musicale medievale redatto in Francia, ma con elementi che riflettono la cultura musicale italiana; fondamentale per lo studio dell’Ars Nova e caratterizzato dalla presenza di opere di autori come Guillaume de Machaut.

San Filippo Neri

Giovanni Battista Viotti

Liana Mosca collabora inoltre con:

Accademia Suzuki Talent Center Torino

L’Accademia Suzuki Talent Center nasce nel 1976 da un sogno: portare in Italia il metodo educativo ideato dal maestro giapponese Shinichi Suzuki. I pionieri di questa avventura furono Lee Robert, violista americana che si era formata direttamente con Suzuki in Giappone, e Antonio Mosca, violoncellista italiano. Insieme decisero di fondare a Torino la prima scuola Suzuki.

Con coraggio e tanto entusiasmo, i coniugi Mosca iniziarono con una piccola classe di bambini in via Guastalla a Torino, coinvolgendo anche alcuni figli di operai della Olivetti a Ivrea. Il loro esperimento diventò un movimento educativo che avrebbe cambiato per sempre il panorama della didattica musicale italiana.

Il primo libro delle scale e semplici esercizi

di Liana Mosca, illustrazioni di Nella Caffaratti
Edito da Musica Practica, 2021

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Letture consigliate

– S. Suzuki, Ability Development from Age Zero
– S. Suzuki, Where Love Is Deep
– M. Honda, Suzuki Changed my Life
– M. Ibuka, A un anno si pattina a tre si legge e si suona il violino
– E. Mills, In the Suzuki Style
– A. Thornton, A Parents Guide to the Suzuki Method
– W. & C. Starr, To Learn with Love (A Companion for Suzuki Parents)
– P. Angela, Da zero a tre anni
– H. Gardner, Formae mentis: Saggio sulla pluralità dell’intelligenza
– G. Doman, Leggere a tre anni
– G. Doman, Come moltiplicare l’intelligenza del vostro bambino
– C.H. Delacato, Problemi di apprendimento e organizzazione neurologica
– H. Brunet-Lecomte, Jacques-Dalcroze: sa vie, son œuvre
– M. Montessori, La mente del bambino
– V. Arrobbio Basso, L’influenza della musica nell’evoluzione del bambino
– M. Scaglioso, Suonare come parlare

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